Tipi di vetro e usi principali

Esistono migliaia di composizioni diverse di vetro: se ne calcolano almeno 100.000 qualità e varietà. Vediamo le più importanti, in relazione all’uso.

1. Il vetro cavo

Bottiglie, bicchieri, flaconi e boccettine occupano una notevole porzione della produzione vetraria. L’inerzia chimica, la resistenza meccanica e le proprietà ottiche vengono variamente sfruttate per ogni esigenza, e il vetro si presta particolarmente per contenere liquidi di ogni genere, anche per uso alimentare e medicinale.

2. I vetri piani

Sono largamente diffusi in edilizia e vengono classificati in base allo spessore della lastra (semplice, semidoppio, doppio, mezzo-cristallo, ultraforte), che può variare da 1,6 mm a 10-14 o anche 19 mm.

3. Il vetro di quarzo

È un vetro costituito da pura silice, per cui possiede importanti caratteristiche chimico-fisiche, ma elevata temperatura di fusione e alta viscosità. La sua lavorazione è molto costosa.

4. I vetri artistici

La produzione di vetri artistici lavorati a mano necessita di un tempo di lavorazione più lungo. Per questo alla silice si aggiunge una percentuale di sostanze che facilitano le lavorazioni, ma rendono il vetro più fragile. Il vetro artistico deve essere anche in grado di accogliere elementi coloranti e discrete dosi di piombo, che ne aumentano la lucentezza e la rifrazione.

5. Il vetro per ottica

Questo tipo di vetro è destinato alle lenti di occhiali, microscopi e cannocchiali, agli obiettivi delle macchine fotografi che e delle telecamere: deve essere quindi particolarmente raffinato. Un particolare tipo di vetro, chiamato fotocromico (o fotocromatico), assorbe la luce diventando più scuro, fino al cessare della radiazione luminosa. Vetri di questo genere sono usati in ottica e per assicurare un’illuminazione omogenea alle serre.

6. I vetri di sicurezza

La fragilità del vetro e la formazione di piccole e taglienti schegge costituiscono un serio ostacolo all’impiego delle lastre nelle costruzioni edili, per la pericolosità che ne deriva. Sono stati quindi studiati vetri temprati, con raffreddamento diversifi cato, molto più resistenti e che si frantumano in piccolissimi frammenti meno taglienti; oppure vetri stratifi cati, ottenuti accoppiando due lastre con interposizione di un foglio di materiale termoplastico, cui aderiscono i frammenti in caso di rottura (ad esempio nel parabrezza dell’auto). Altra soluzione è quella dei vetri retinati, così chiamati per la presenza di una rete metallica all’interno della lastra, inserita al momento dell’uscita dal forno di fusione: il vetro retinato è molto utile come tagliafuoco negli incendi.

7. Il vetro per fibre

Le fibre di vetro possono avere un diametro da 1 a 8 micron e una resistenza alla trazione da 8500 a 20000 kg/cm2; notevole è anche l’elasticità. Si ottengono per tiraggio del vetro fuso, attraverso una filiera di platino con numerosissimi fori. Le fi bre di vetro (fi berglass, in inglese) sono usate, per la loro leggerezza e resistenza, in pannelli di rivestimento, carrozzerie, ecc. Per soffi atura con aria e vapore si ottengono fibre corte e discontinue adatte per pannelli isolanti.