Il cotone
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- Category: Materiali
- Creato: 28 Luglio 2016
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La pianta del cotone appartiene alla famiglia delle malvacee (genere Gossypium). Cresce nelle zone tropicali, o comunque in zone molto calde e ricche d’acqua, raggiungendo anche i due metri d’altezza. La fibra si ricava dai peli che ricoprono i semi di tale pianta.
Produzione e lavorazione
La raccolta del cotone avviene in diversi periodi dell’anno, a seconda della latitudine in cui si trova la piantagione. La maturazione della pianta avviene dal basso verso l’alto: le capsule, maturando, si dischiudono e permettono la raccolta del prodotto. Successivamente il cotone viene sottoposto ad essiccamento. Si passa poi alla fase della sgranatura, durante la quale viene separata la parte fibrosa, detta lint, da quella più corta, detta linter, che aderisce ai semi. Per migliorarne la resistenza e l’aspetto esteriore e facilitare la tintura, spesso il cotone subisce un processo di mercerizzazione, che consiste nell’immersione in un bagno a base di soda caustica. Infine si passa alla pressatura e all’imballaggio. Il procedimento di filatura è simile a quello della lana e di altre fibre naturali corte.
Caratteristiche e proprietà
Le fibre del cotone sono costituite da cellulosa quasi pura: hanno colore bianco o giallognolo. I peli possono raggiungere la lunghezza di 6 cm, sono flessibili, morbidi e molto sottili, ma resistono bene a trazione. Il cotone è fortemente igroscopico, cioè assorbe facilmente l’umidità.
Usi principali
Il cotone è la fibra naturale maggiormente utilizzata nell’abbigliamento, per la gradevole sensazione di freschezza che comunica. Si presta con facilità a essere mescolato con le tecnofibre in tessuti misti. Dai linter si ricava cellulosa per la carta e il raion.