Tipi di assonometrie

Le proiezioni assonometriche sono proiezioni parallele, poiché il centro di proiezione è posto all’infinito e i raggi proiettanti sono paralleli fra loro. Tuttavia possono essere oblique od ortogonali, in relazione all’inclinazione che facciamo assumere ai raggi proiettanti rispetto al quadro assonometrico.

1. Assonometria ortogonale

I raggi proiettanti sono perpendicolari al quadro assonometrico, che però è inclinato rispetto al triedro di riferimento. In relazione alla disposizione del quadro avremo rapporti di riduzione diversi e tre tipi di assonometria:

  • assonometria isometrica, quando x, y e z formano tre angoli uguali e quindi anche i rapporti di riduzione (x’, y’ e z’ sono uguali);
  • assonometria dimetrica (quando gli assi formano due angoli uguali e uno diverso, per cui il rapporto di riduzione è il medesimo su due assi e diverso sul terzo;
  • assonometria trimetrica, quando gli angoli sono diversi e diverso è pure il rapporto di riduzione sugli assi.

Fra le possibili configurazioni assonometriche ortogonali, quella maggiormente usata nel disegno architettonico e nel progetto di elementi meccanici è l’assonometria isometrica, poiché l’esigenza principale, in questi casi, è di ricavare la forma precisa e le dimensioni reali degli oggetti rappresentati.

Nell’assonometria ortogonale isometrica (fig. 1) la perpendicolare al quadro passante per l’origine O forma con gli assi del triedro tre angoli uguali: di conseguenza, sul quadro assonometrico, si formano tre angoli uguali, ciascuno di 120° e le dimensioni restano proporzionate. L’assonometria ortogonale dimetrica (fig. 2) prevede due angoli uguali (con lo stesso coefficiente di riduzione sugli assi corrispondenti) e un terzo diverso. Nell’assonometria trimetrica (fig. 3) la perpendicolare al quadro passante per l’origine forma tre angoli diversi, ciascuno con il proprio coefficiente di riduzione.

2. Assonometria obliqua

  • In questo caso, i raggi proiettanti sono obliqui rispetto al quadro assonometrico, che però è parallelo (per nostra comodità) a uno dei tre piani del triedro di riferimento. Nelle assonometrie oblique esiste una più ampia libertà nella disposizione degli assi e quindi avremo numerosi tipi diversi di assonometrie: le più comunemente usate sono la cosiddetta cavaliera e la cavaliera planometrica (nella variante detta monometrica convenzionale). Le configurazioni assonometriche oblique sono rappresentazioni di facile lettura, in particolare:
  • nell’assonometria dimetrica (cavaliera) uno dei piani coincide con il quadro e, solitamente, con la vista di fronte (prospetto) a misure reali;
  • nell’assonometria monometrica le misure non variano nella vista dall’alto (pianta) che va disegnata con misure reali.

La libertà nella disposizione angolare e nella scelta dei rapporti di riduzione per questo tipo di assonometrie può indurre in confusione e le stesse norme UNI lasciano eccessiva facoltà di scelta. A scanso di equivoci, conviene, per motivi didattici, soffermare la nostra attenzione solo sui tipi più comuni di assonometrie oblique (cavaliera e planometrica nella variante monometrica) lasciando alla sensibilità del disegnatore di determinare  scelte angolari e coefficienti di riduzione diversi. Per esigenze di rappresentazione grafica, in alcuni casi gli assi x e y sono rivolti verso il basso e in altri casi verso l’alto, oppure verso sinistra piuttosto che verso destra, ma identici sono i principi geometrici in ogni situazione.

L’assonometria obliqua dimetrica (cavaliera) prevede il quadro parallelo a π2 e quindi mantiene il prospetto con misure reali (come se fosse la vista di fronte nelle proiezioni ortogonali): sull’asse y le misure vanno riportate dimezzate, per una più realistica resa grafica e visiva.

Assonometria obliqua planometrica (nella variante  monometrica convenzionale): il quadro assonometrico è parallelo a π1 e su di esso si riporta la vista dall’alto dell’oggetto, senza applicare coefficienti di riduzione delle misure.