Come nasce una lastra di vetro

La tecnologia produttiva del vetro piano ha subito, a metà del Novecento, una decisiva innovazione con l’introduzione del processo float, che ha sostituito i precedenti sistemi di tiratura. Un tempo la pasta vetrosa veniva fatta passare attraverso una serie di rulli metallici, che la obbligavano a compiere un percorso prima verticale e poi orizzontale. Il procedimento float avviene invece nel modo seguente:

  1. Forno di fusione - La materia prima viene miscelata e fatta confluire nel forno di fusione, a circa 1300° C. Da qui esce vetro fuso incandescente che viene fatto confluire nel “bagno”.
  2. Galleggiamento sullo stagno - La massa vetrosa è fatta passare su un bagno di metalli fusi (generalmente stagno che fonde a basse temperature), in un ambiente chiuso, evitando il contatto dell’aria. Il vetro si trova così a galleggiare (to float, in inglese) su di una superficie di cui assume la planarità, diventando lastra. Poiché la superficie metallica è esente da difetti, si risparmia anche il processo di pulitura.
  3. Ricottura - Per evitare che un brusco raffreddamento possa frantumare la lastra, il vetro passa in un forno di ricottura a temperatura più bassa, ove gradatamente si raffredda.
  4. Taglio - Il nastro continuo di vetro viene infine tagliato in lastre di dimensioni diverse, in relazione alle necessità.