carta

Kirigami

Kirigami - Tagliare e piegare la carta

Il kirigami (kiru= tagliare e kami= carta) è un’antica arte giapponese: da un semplice foglio di cartoncino, mediante opportuni tagli e piegature, è possibile ricavare interessanti composizioni volumetriche, vere e proprie sculture di carta.

Osserva il video; esegui poi il modello proposto o inventane un altro, utilizzando le seguenti procedure.

 Scarica qui il modello.

  1. Traccia, con una biro che abbia esaurito l’inchiostro, i solchi delle linee rosse e blu.
  2. Taglia, invece, lungo le linee nere.
  3. Ritaglia il contorno.
  4. Inizia a piegare lungo le linee rosse e blu.
  5. Con una squadra, premi sul kirigami: le linee diventano più marcate.
  6. Illumina con una lampada il kirigami da diverse angolazioni per ammirare l’effetto 3D.

 

Le prime iscrizioni di cui si ha notizia risalgono a 4.000 anni prima di Cristo e sono quelle su pietra, su tavolette di argilla e legno. Da allora il supporto di scrittura ha subito la seguente evoluzione:  Il papiro in Egitto, sin dal 3000 a.C, fu il supporto scrittorio più comune.

La carta ha una struttura porosa, costituita essenzialmente da particelle fibrose di natura vegetale. Le fibre sono intrecciate fra loro e tenute insieme da legami chimici fino a costituire uno strato compatto. Nella tabella sottostante sono evidenziate le principali caratteristiche e proprietà della carta.

Ma qual è il ciclo di vita di un prodotto? Qual è il percorso dall’ideazione, alla fabbricazione, al consumo e al suo abbandono come rifiuto? Osserva la mappa sottostante, che visualizza in modo schematico tale percorso. Ogni prodotto è frutto di un’attenta progettazione, che prevede tempi, costi, materiali e tecnologie per la sua fabbricazione. Il ciclo produttivo prevede la trasformazione di materiali mediante macchine (e quindi ha bisogno di energia) e deve essere supportato da una serie di servizi (approvvigionamento di materie prime, trasporto, magazzinaggio, ecc.) che formano la catena logistica.

I prodotti cartari si possono suddividere in categorie (da stampa, da scrivere e per ufficio, da imballaggio, cartoni e cartoncini, igienico/sanitari, per uso industriale e varie. Tra i numerosi tipi di carta classificati nella tabella sopra, alcuni ti suoneranno familiari, altri invece hanno bisogno di qualche spiegazione.

Nella vita quotidiana il termine “carta” viene usato non solo per indicare i fogli flessibili e sottili su cui scriviamo, ma anche per definire una grande varietà di prodotti, che hanno in comune la provenienza me il processo di lavorazione base, ma si differenziano per caratteristiche e usi diversi.

Con il termine “carta” indichiamo i fogli flessibili e sottili su cui scriviamo, ma ancheuna grande varietà di prodotti, che hanno in comune la provenienza e il processodi lavorazione base, ma si differenziano per caratteristiche e usi diversi. La carta deriva dalla lavorazione del legno o dalla cellulosa (ricavata dal legno) già pronta.

La carta prodotta con maceri, refili di stampa, resi di giornali o riviste, scatoloni o cartonaggi in genere ecc., cioè senza l'utilizzo di pasta di legno o cellulosa vergini. L'impiego, ove possibile, di queste materie prime derivanti da prodotti cartari già utilizzati permette di limitare l'utilizzo di materie prime derivanti dal legno.

Per fabbricare la carta bisogna partire dal legno. I tronchi d’albero già tagliati giungono alla cartiera, passano nella scortecciatrice e vengono poi sminuzzati in pezzi molto piccoli, convogliati in uno speciale bollitore cilindrico in cui il legno viene mescolato con soda caustica a circa 170°C.

La scoperta del procedimento per la fabbricazione della carta come riferiscono antichi cronisti e commentatori occidentali fu inventata intorno al 105 a.C. dall'eunuco Ts'ai Lun, che presentò all'imperatore i primi fogli di carta, e ne ebbe grandi elogi e ha impiegato quindici secoli a diffondersi in tutto il mondo civilizzato.